Golfo del Messico, stato di emergenza in Louisiana per la marea nera, Il petrolio potrebbe toccare le coste dello Stato in serata Scoperta nuova falla. Il Pentagono invia uomini e mezzi

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CAT_IMG Posted on 17/5/2010, 20:47


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NEW ORLEANS (29 aprile) - Il governatore della Louisiana ha decretato lo stato di emergenza per la marea nera nel Golfo del Messico. In precedenza il governatore aveva chiesto un aiuto d'urgenza al governo federale per proteggere le coste minacciate dalla marea nera.

Oggi la Guardia costiera degli Stati Uniti aveva reso noto che nel pozzo petrolifero sotto la piattaforma della compagnia britannica Bp affondata nel Golfo del Messico è stata scoperta una nuova falla e che la quantità di greggio che fuoriesce è cinque volte superiore a quella stimata inizialmente e pari a 5mila barili al giorno, come dire 800.000 litri al giorno. La nuova falla si trova a 1.525 metri di profondità. La nuova perdita è stata confermata da un portavoce della Bp, Michael Abdenhoff, che però ha contestato l'aumento della quantità di greggio dispersa: «Noi pensiamo che il volume di quello che si disperde resti invariato», ha detto.

La chiazza ha ormai raggiunto una dimensione di qualcosa come 72 chilometri per 169. Il presidente Usa Barack Obama ha definito il disastro «di rilevanza nazionale», e ha annunciato che saranno utilizzati «tutti i mezzi necessari» per arginarlo. Intanto anche alle forze armate è stato chiesto aiuto.

Impatto marea forse già stasera. Secondo gli esperti della National Oceanic Atmospheric Administration alcuni tentacoli della marea nera che minaccia le coste del Golfo del Messico potrebbero lambire la Louisiana già stasera.

L'allarme è altissimo, si stima ora che, se la fuoriuscita prosegue a questi ritmi, ci vorranno 57 giorni, e non 260 come calcolato in un primo tempo, perchè il disastro assuma le dimensione della catastrofe della Exxon Valdez del 1989 a largo delle coste dell'Alaska, finora il peggiore disastro del genere negli Usa. Particolarmente in pericolo è la foce del Mississippi, un ecosistema delicatissimo: la macchia si trova già a una distanza di 25 chilometri dal delta.

Ci potranno volere tre mesi per fermare la perdita di petrolio che sta spargendo cinquemila barili di petrolio al giorno nel Golfo del Messico. È la stima di un alto funzionario dell'amministrazione Obama nel corso del briefing alla casa Bianca.

La marea nera è un problema di «gravità nazionale» per gli Stati Uniti, ha detto il ministro per la sicurezza interna Janet Napolitano, spiegando detto che l'amministrazione ha chiesto al Pentagono di mettere a disponsizione attrezzatura e risorse umane. Il portavoce della Casa Bianca Robert Gibbs ha indicato che il presidente Barack Obama ha autorizzato questa azione ieri in serata dopo aver appreso di una nuova perdita nel pozzo petrolifero sottomarino al centro del disastro.

Colpi di cannone per far scappare gli uccelli. La Bp, la società petrolifera britannica che ha in affitto la piattaforma affondata, scrive il Washington Post, ha incaricato una società specializzata nel salvataggio di uccelli di prendere le misure necessarie. In particolare, sta realizzando una barriera per una lunghezza di 48 chilometri di fronte alle coste più in pericolo. Al tempo stesso, la contrammiraglia della Guardia costeria Usa, Mary Landry, ha annunciato che gli uccelli che si trovano sulle spiagge, verranno fatti scappare con colpi di cannone a salve e fuochi d'artificio in tempo prima dell'arrivo della marea nera.

Centri per l'emergenza. Intanto, nelle regioni più a rischio oltre che dello stato della Louisiana, degli stati del Mississippi, dell'Alabama, del Texas e della Florida, sono stati allestiti cinque centri per preparare misure d'emergenza. «Facciamo tutto il possibile, dall'aria come dal mare», ha detto Eric Swanson, primo sottufficiale della Guardia costiera Usa. Lo stesso Swanson ha confermato che sarà chiesto aiuto alle forze armate Usa, «ogni uomo in più è una benedizione», ha spiegato. Il presidente Obama ha autorizzato il dispiegamento di mezzi ed esperti militari.

Oggi, per il secondo giorno consecutivo, sono stati effettuati incendi controllati, ma i risultati sono molto limitati. Bp sta però lavorando anche alla preparazione di una cupola d'acciaio da collocare sopra il pozzo da cui sta fuoriuscendo il petrolio. Il greggio potrebbe essere raccolto nella cupola stessa per poi esser pompato in appositi bacini di contenimento. Domani, inoltre, la Bp inizierà i lavori per la realizzazione di una seconda perforazione per alleggerire la pressione dal pozzo danneggiato.

Scaricabarile sulle responabilità. L'amministratore delegato di Bp, Tony Hayward, in una intervista alla Cnn, ha però scaricato le responsabilità sulla 'Transocean', la società che ha affittato al colosso petrolifero britannico la piattaforma affondata. «La responsabilità per la sicurezza della piattaforma è della Transocean», ha detto. Il capo della sicurezza della società sotto accusa, Adrian Rose, ha invece sottolineato che prima dell'esplosione non vi era alcun indizio di problemi alla piattaforma. Ancora non chiare, infine, le cause che hanno portato al guasto della grossa valvola che normalmente consente di fermare la fuoriuscita di petrolio dal pozzo. «Non riusciamo a capire perchè si sia guastato», ha detto Hayward.

 
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