Orazio Carmina: Libro 1, Par. 11, Versione tradotta

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CAT_IMG Posted on 29/3/2010, 10:35


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Tu ne quaesieris, scire nefas, quem mihi, quem tibi finem di dederint, Leuconoe, nec Babylonios temptaris numeros. Ut melius quicquid erit pati!Seu pluris hiemes seu tribuit Iuppiter ultimam,quae nunc oppositis debilitat pumicibus mare Tyrrhenum, sapias, vina liques et spatio brevi spem longam reseces. Dum loquimur, fugerit invida aetas: carpe diem, quam minimum credula postero.


Tu non chiedere, non è dato saperlo, quale a me, quale a te termine ultimo abbiano dato gli dei, Leucono, non tentare i numeri babilonesi. Quale che esso sia! Sia che Giove abbia concesso molti inverni, sia che (abbia assegnato) come ultimo (inverno) questo che ora fiacca sulle opposte scogliere il mar Tirreno: sii saggia, filtra i vini e, poiché la vita è breve, riduci la luna speranza. Mentre parliamo, il Tempo invidioso sarà già fuggito: cogli l’attimo il meno possibile fiduciosa nel domani.
 
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